Fablab Romagna al Festival di Innova-Mente sui micromondi

Il gruppo di lavoro Innova-Mente vede docenti universitari e insegnanti di scuole di diverso ordine e grado sviluppare sul territorio romagnolo un insieme di iniziative e azioni continuative per la creazione di una nuova sinergia di qualità fra cultura dell’innovazione tecnologica (informatica e digitale, in particolare) e cultura della scuola e dell’educazione.

Fablab Romagna è nel gruppo operativo e, fra le varie iniziative messe in atto (sito Innova-Mente), anche il Maker Space di Cesena presso l’I.S. “Pascal-Comandini” ha voluto essere presente al Festival di Innova-Mente sui micromondi.

La partenza nasce da un incontro scolastico settimanale pomeridiano di due ore in cui si sono incontrati ragazzi del quinquennio, una quindicina dalla prima alla quarta superiore dei corsi di informatica, interessati alla tecnologia e al costruire insieme progetti. Il professore ha proposto la partecipazione al festival dei micromondi valutando la possibilità di portare le Casine, progetto già realizzato negli scorsi anni e condiviso in varie esperienze di comunità scolastiche, anche a Valencia con un progetto Erasmus+.

L’obiettivo era quindi imparare il funzionamento delle Casine, predisposte per la rilevazione di vento, pioggia, temperatura e situazione atmosferica. Il funzionamento si concludeva con l’utilizzo di programmi Snap! dedicati all’utilizzo delle Casine e ai rilevamenti atmosferici.
Successivamente la scommessa è stata pensare a come programmare in Snap! (stessa matrice di Scratch) alcuni progetti disciplinari, anche usando le Casine, da presentare e condividere con la classe e i propri docenti.

A gruppi quindi hanno definito sotto-progetti finalizzati alla presentazione ai docenti e alle classi di appartenenza degli allievi coinvolti.

Ormai da anni vengono svolte all’interno del Fablab attività di questo tipo. Quello che si vuole creare ogni volta è un ambiente non direttivo, ma un ambiente in cui si partecipi insieme alla progettazione e costruzione di un progetto. Un ambiente in cui non valgono più le differenze automatiche dettate da età, ruolo e anno scolastico: chiunque è degno di rispetto e chiunque può avere esigenze che richiede al gruppo e competenze personali da mettere in gioco.

Ogni progetto deve essere definito (a volte personalmente, ma più spesso in gruppo) calcolando tempi e valutando modalità e costi eventuali. Molti progetti hanno una “conclusione” legata proprio al momento in cui in gruppo si partecipa a momenti pubblici e ufficiali in cui si presenta al mondo il lavoro condiviso che vuole essere aperto alla condivisione in senso open source.

Tutto questo tipicamente non ha un “utile” scolastico tradotto in voto e questo rende ancora più sincere le quattro P di Mitchell Resnick vissute da questi ragazzi…

Project: tutto è incentrato su questo come detto…
Peer: il lavoro in un Fablab ha senso e si realizza se condiviso
Passion: la principale motivazione, sostenuta anche dalla concretezza e praticità delle strumentazioni di un Fablab
Play: se realizzi le 3P precedenti… quello che crei non può essere per te che un impegnativo, bellissimo gioco.

Sarà un caso, ma nel libro del pedagogista Pier Cesare Rivoltella: Un’idea di scuola … quasi concludendo l’autore ha intitolato un capitolo: Da Scratch ai Fablab… e quello dopo Prepararsi al futuro e pensare con stile 🙂.

Forse potremmo chiamare il pensiero computazionale il pensiero con stile?

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